Ci sono concetti matematici la cui applicazione non rientra esclusivamente nel ragionamento didattico e scolastico ma che, dimostrando tutta la loro importanza, vengono utilizzati costantemente in molte occasioni quotidiane. Questo, ovviamente, potrebbe rendere la comprensione e l’apprendimento delle definizioni molto più semplici. Uno di questi concetti è rappresentato dalle unità di misura di lunghezza. Queste, infatti, ricorrono frequentemente quando si presenta la necessità di dare un dato relativo all’altezza o alla distanza.
Le unità di misura di lunghezza, però, sono molte. Nello specifico è possibile ricordare metro, chilometro, ettometro, decametro, decimetro, centimetro, millimetro, micrometro, nanometro e picometro. Per comprendere esattamente di ciò di cui si sta parlando, però, conviene concentrarsi sulla definizione e l’applicazione pratica delle più note e utilizzate. In sostanza, dunque, si fa riferimento a metro, chilometro, ettometro, centimetro e millimetro.
Con 1 metro si definisce la lunghezza che la luce percorre nel vuoto in un intervallo di tempo pari a 1 / (299 752 458) secondi. Il suo simbolo è m e viene utilizzato per definire, ad esempio, la lunghezza di un determinato oggetto o di uno spazio. Il chilometro, che viene rappresentato con il simbolo km, invece, un multiplo del metro. Per questo motivo è possibile affermare che 1 chilometro equivale a 1000 metri. Questa unità di misura, in particolare, è parte quasi integrante della quotidianità di ogni persona, visto che è solita indicare la distanza da un luogo all’altro. Nella medesima categoria dei multipli del metro rientra anche l’ettometro. Il suo simbolo è hm ed equivale a 100 metri.
Continuando il viaggio all’interno delle misure di lunghezza è arrivato il momento di comprendere il significato del centimetro. In questo caso, abbandonata la sezione dedicata ai multipli, si entra in quella dei sottomultipli. Dal punto di vista matematico, comunque, il simbolo di rappresentazione è cm e il valore è pari alla centesima parte di un metro. Detto questo, però, il centimetro rappresenta una delle unità di misura più conosciute, in modo particolare, quella maggiormente applicabile alla quotidianità. Comunque sia, nel caso in cui la definizione di questa unità di misura debba essere appresa da alcuni bambini in età scolare, il sistema migliore per risolvere qualsiasi dubbio è rappresentato da un semplice righello. Basta, infatti, prendere anche il più semplice dei righelli per individuare il centimetro, ossia quello spazio presente tra due numeri consecutivi.
Sempre nella categoria dei sottomultipli del metro, poi, rientra anche il millimetro, rappresentato dal simbolo mm. Partendo proprio dalla nome, poi, è semplice comprendere anche che con millimetro si fa riferimento alla millesima parte del metro.
Anche in questo caso gli alunni potrebbero trovarsi di fronte a delle difficoltà di comprensione e apprendimento della definizione Per evitare questo problema, dunque, è essenziale, ancora una volta, ricorrere ad un esempio pratico. Nell’apprendimento delle regole matematiche, infatti, non bisogna mai sottovalutare il potere educativo che può provenire dalla quotidianità. Stabilito questo, dunque, è sufficiente ricorrere sempre al righello, già utilizzato per identificare il centimetro. In quel caso l’unità di misura veniva rappresentata proprio dallo spazio tra due numeri consecutivi. Rimanendo nello spazio delimitato tra queste due aste, però, è possibile notare e contare delle righe verticali più piccole. Ognuna di questa viene definita millimetro e coprono lo spazio tra un centimetro e l’altro.