Tutte le funzioni lineari (o funzioni di primo grado) corrispondono a una relazione di proporzionalità. Come si rappresenta graficamente una funzione lineare, ovvero come si disegna un grafico di proporzionalità?
Indice
Rappresentare graficamente una funzione lineare
Esempio introduttivo
Rappresentiamo graficamente la funzione lineare x → 2x.
Per farlo, scegliamo un sistema di riferimento (x, O, y) nel piano. Per rappresentare la funzione, si mette il valore di x come ascissa e l’immagine corrispondente come ordinata; per ogni valore di x, si ottiene un punto sul piano di coordinate (x, f(x)).
Quindi, se x = 1, abbiamo: 1 → 2, che fornisce il punto di coordinate (1, 2).
Scegliamo arbitrariamente alcuni valori di x di cui calcolare l’immagine.
Per farlo, scegliamo un sistema di riferimento (x, O, y) nel piano. Per rappresentare la funzione, si mette il valore di x come ascissa e l’immagine corrispondente come ordinata; per ogni valore di x, si ottiene un punto sul piano di coordinate (x, f(x)).
Quindi, se x = 1, abbiamo: 1 → 2, che fornisce il punto di coordinate (1, 2).
Scegliamo arbitrariamente alcuni valori di x di cui calcolare l’immagine.
Per semplificare la rappresentazione, è comodo utilizzare una tabella come questa:
Posizionando questi punti, otteniamo il grafico di figura 1.
Notiamo che i punti A, B, C e D sono tutti allineati su una retta passante per l’origine del sistema di riferimento.
Possiamo affermare che tutti gli altri punti che possono essere disposti saranno situati anch’essi su questa retta: diciamo quindi che questa retta è la rappresentazione grafica della funzione lineare x → 2x.
Possiamo affermare che tutti gli altri punti che possono essere disposti saranno situati anch’essi su questa retta: diciamo quindi che questa retta è la rappresentazione grafica della funzione lineare x → 2x.
Proprietà
La rappresentazione grafica di una funzione lineare è una retta passante per l’origine del sistema di riferimento.
Diciamo che la rappresentazione grafica della funzione lineare x → ax è la retta di equazione y = ax.
Il coefficiente a della funzione lineare è chiamato coefficiente angolare della retta.
Diciamo che la rappresentazione grafica della funzione lineare x → ax è la retta di equazione y = ax.
Il coefficiente a della funzione lineare è chiamato coefficiente angolare della retta.
Esempio: La rappresentazione grafica della funzione lineare x → 3x è la retta di equazione y = 3x. Per tracciare tale retta, segniamo sul piano cartesiano alcuni punti di coordinate (x; y) dando dei valori arbitrari a x e calcolando i corrispondenti valori di y.
Nota: Se la rappresentazione grafica di una funzione lineare passa sempre per l’origine degli assi, è perché l’immagine di 0 per tutte le funzioni lineari è 0. Il punto corrispondente è dunque il punto di coordinate (0; 0), vale a dire l’origine degli assi.
Esempi di applicazione
Sappiamo che tutte le funzioni lineari sono rappresentate graficamente da una retta passante per l’origine: sappiamo anche che per due punti passa una e una sola retta, ovvero che bastano due soli punti per tracciare una retta data.
Per disegnare il grafico di una funzione lineare del tipo y = ax, quindi, basta determinare un solo punto della retta diverso dall’origine.
Per disegnare il grafico di una funzione lineare del tipo y = ax, quindi, basta determinare un solo punto della retta diverso dall’origine.
Primo esempio: Vogliamo rappresentare graficamente la funzione lineare
x → -3x.
x → -3x.
Determiniamo un punto scegliendo un valore di x. Ad esempio, con x = 1, otteniamo 1 → – 3, che ci fornisce il punto A (1; –3).
La rappresentazione grafica è dunque la retta che passa per A e per l’origine degli assi, come in figura 2.
Secondo esempio: Vogliamo rappresentare graficamente la funzione lineare ; vogliamo poi determinare sul grafico le immagini dei numeri –4 e 6.
Per tracciare la retta, scegliamo x = 4. Otteniamo , ovvero 4 → 2, che ci fornisce il punto B (4; 2).
Per determinare graficamente l’immagine di –4, è sufficiente determinare il punto della retta la cui ascissa è –4 e leggere la sua ordinata. Si ottiene -4 → -2.
Allo stesso modo, leggendo sul grafico, otteniamo 6 → 3.
Interpretare graficamente il coefficiente angolare
Rappresentiamo graficamente sullo stesso piano le quattro funzioni lineari seguenti:
x → -4x ; ; x → 0,2x ; x → 3x.
Chiamiamo D1 la retta che rappresenta la funzione x → -4x; per x = 1, si ottiene 1 → -4, che ci dà il punto
A (1; –4) di D1.
A (1; –4) di D1.
Chiamiamo D2 la retta che rappresenta la funzione ; per x = –4, si ottiene -4 → -2, che ci dà il punto
B (–4; 2) di D2.
B (–4; 2) di D2.
Chiamiamo D3 la retta che rappresenta la funzione x → 0,2x; per x = 5, si ottiene 5 → 1, che ci dà il punto
C (5; 1) di D3.
C (5; 1) di D3.
Chiamiamo D4 la retta che rappresenta la funzione x → 3x; per x = 2, si ottiene 2 → 6, che ci dà il punto
D (2; 6) di D4.
D (2; 6) di D4.
Osserviamo il grafico ottenuto:
I coefficienti angolari delle quattro rette sono: –4 per la retta D1; 0,2 per la retta D3; 3 per la retta D4.
Osservando il grafico, si nota che
D1 e D2, che hanno un coefficiente angolare negativo, sono rette che “scendono” per valori di x crescenti;
D3 e D4, che hanno un coefficiente angolare positivo, sono rette che “crescono” per valori di x crescenti;
D1 è più inclinata rispetto a D2: il coefficiente angolare di D1 (–4) è inferiore a quello di D2 ;
analogamente, D4 è più inclinata rispetto a D3: il coefficiente angolare di D4 (3) è superiore a quello di D2 (0,2).
D1 e D2, che hanno un coefficiente angolare negativo, sono rette che “scendono” per valori di x crescenti;
D3 e D4, che hanno un coefficiente angolare positivo, sono rette che “crescono” per valori di x crescenti;
D1 è più inclinata rispetto a D2: il coefficiente angolare di D1 (–4) è inferiore a quello di D2 ;
analogamente, D4 è più inclinata rispetto a D3: il coefficiente angolare di D4 (3) è superiore a quello di D2 (0,2).
Conclusione: Il coefficiente angolare permette di distinguere le rette “crescenti” dalle rette “decrescenti” per valori di x crescenti e permette di comparare l’“inclinazione” delle diverse rette.